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A Valentino

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Tu stavi arrivando,
ed io distesa
dietro quella vetrata
guardavo il mare.
In un mare celeste
unito ad un cielo celeste,
in un niente di orizzonte,
c'era quella grande nave ferma.
Ma come poteva
stare ferma quella nave,
e perché tutto il mondo
si era fermato
in quel silenzio irreale?
Una pace così
in un posto così
in una Genova così!
Come può esistere una pace cosi!!!
Tutto era immobile.
Io disfatta dal male tagliente
avrei voluto riposare,
prima che il dolore
mi saettasse ancora dentro.
Ma tu arrivavi di fretta,
eri già sulla porta
e tutta la gioia e il dolore del mondo
mi scoppiavano dentro.
Una fusione di gioia e dolore
uniti come quel mare e quel cielo
che avevano abolito
l'orizzonte per abbracciarsi


parole

come

farfalle














Genova 1984, ore 8
Valentino arrivava alle 11 e 40

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